Golf Club Torino la Mandria - Informazioni sui campi da golf e offerte di viaggio
Fondato nel 1924, il Circolo Golf Torino ha cambiato sede più di una volta prima di trovare il posto giusto nel 1956 all'interno del Parco Regionale della Mandria, su terreni che quindici anni dopo sarebbero stati confinanti con il primo campo del Royal Parc I Roveri. Vero salotto per la gente che conta di Torino, il club vanta una storia agonistica di altissimo livello: non solo per aver ospitato tre Open italiani nel 1999, 2013 e 2014, ma anche per aver collezionato una serie impressionante di titoli amatoriali e per aver allenato golfisti di livello mondiale come i fratelli Edoardo e Francesco Molinari. Il percorso blu – quello utilizzato negli Open, è stato costruito nel 1956 su progetto di John Morrison, poi rinnovatoi a partire dal 1998 ad opera del canadese Graham Cooke. Le prime nove buche del percorso giallo, progettate da Marco Croze, sono state aperte per ultime nel 1986 e completano il complesso in modo omogeneo. Caratterizzato da acuti doglegs che attraversano boschi e ostacoli d'acqua, è più corto del percorso Blu, ma con green ondulati e difficili da capire a prima vista. Entrambi i percorsi condividono alberi secolari che incorniciano ogni buca e frequenti ostacoli d’acqua come ruscelli e stagni che mettono alla prova i giocatori. Recentemente è stato aggiunto al complesso un campo a 9 buche pitch&putt, che rende il Torino Golf Club una destinazione unica in termini di servizi offerti.
Dettagli tecnici
Percorso: 2×18 buche, Par 72/72, 6054/6038 metri
Architetti: John Morrison, Marco Croze e Graham Cooke
Topografia: per lo più pianeggiante, fairway collinari con boschi secolari, montagne sullo sfondo.
Caratteristiche distintive: Il terreno è caratterizzato da ampi fairway e da green ben protetti.
Commenti dei professionisti
Il Circolo Golf Torino dispone di 36 buche ognuna più bella dell'altra. Il percorso Blu, sede di tre edizioni dell'Open d'Italia, è tecnicamente impeccabile. La lunghezza e la larghezza dei fairway sono in perfetto equilibrio con i green, recentemente rimodellati, e che complicano le cose con monticelli e pendenze accentuate. La buca 3, con il suo dogleg che svolta a sinistra e un green circondato da un piccolo ruscello, è meravigliosa. Non cercate di raggiungere il green se non avete un tiro di avvicinamento ben angolato!! Il percorso giallo è diverso e più accessibile per i portatori di handicap medio-alti, ma ugualmente divertente e stimolante. Permettetemi di citare la Buca 14, un par 3 di 136 metri sulle rive di un grande lago. Fermatevi un attimo a fare una foto. Il panorama è davvero di incantevole.
10070 Fiano