A nord-ovest del Paese, la Lombardia è una delle venti regioni amministrative italiane, la più ricca e produttiva. Famosa per i suoi personaggi storici come Virgilio, Plinio il Vecchio, Ambrogio, Caravaggio, Claudio Monteverdi, Antonio Stradivari, Cesare Beccaria, Alessandro Volta e i Papi Giovanni XXIII e Paolo VI. La regione è anche una meta molto popolare per i golfisti. Qui i percorsi sono costruiti in un ambiente bellissimo, da dove si possono ammirare ad esempio le montagne o il lago di Garda e il lago di Como. Se state sognando un campo da golf progettato da un famoso designer, la Lombardia offre una bella varietà tra cui scegliere, con ben 41 circoli tra cui si distinguono il Golf Club Bergamo L’Albenza, Circolo Golf Villa d’Este e Golf Club Menaggio & Cadenabbia. Con 3 aeroporti internazionali a Milano ed un aeroporto vicino a Verona, è una destinazione veramente pratica da raggiungere, dove inoltre da maggio a ottobre le condizioni climatiche sono ottime per giocare a golf, poiché in estate non fa troppo caldo. Per non parlare del ricco patrimonio culturale, di città e paesi sorprendenti (ad esempio, Milano e Bergamo) e naturalmente della cucina e del buon vino italiani. Quindi non perdete l’occasione di recarvi in Lombardia per il golf e molto altro ancora.
21.10.–04.11. —
14 pernottamenti, Dbl in dependence, PERNOTTAMENTO E PRIMA COLAZIONE
C’è chi non riesce a disfare le mazze da golf abbastanza presto quando arriva all’aeroporto di Milano Malpensa dopo un viaggio di 20 minuti. Il campo da golf Jack Nicklaus, situato all’interno del Le Robinie Golf & Resort, è una gioia per gli occhi e dà ai golfisti un certo brivido che si interrompe solo dopo una partita di golf. Le camere con aria condizionata sono ospitate in un’antica casa colonica nel cuore della zona e offrono tutte una vista sul campo da golf o sul giardino. La palestra dispone di attrezzature per il fitness, una piscina coperta e un solarium. Durante i mesi estivi, gli ospiti possono usufruire anche della piscina all’aperto. Il ristorante del club serve deliziosi piatti tradizionali e un’ottima selezione di vini.
C’è chi non riesce a disfare le mazze da golf abbastanza presto quando arriva all’aeroporto di Milano Malpensa dopo un viaggio di 20 minuti. Il campo da golf Jack Nicklaus, situato all’interno del Le Robinie Golf & Resort, è una gioia per gli occhi e dà ai golfisti un certo brivido che si interrompe solo dopo una partita di golf. Le camere con aria condizionata sono ospitate in un’antica casa colonica nel cuore della zona e offrono tutte una vista sul campo da golf o sul giardino. La palestra dispone di attrezzature per il fitness, una piscina coperta e un solarium. Durante i mesi estivi, gli ospiti possono usufruire anche della piscina all’aperto. Il ristorante del club serve deliziosi piatti tradizionali e un’ottima selezione di vini.
Golf Club Le Robinie
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22.10. — green fee per giocatore: Green Fee 18 Holes Hotel Guests (10:00)
Sono le robinie che danno il nome al circolo, alberi imponenti assai diffusi nei boschi lombardi. Molto vicino all’aeroporto di Malpensa, il club è facilmente raggiungibile anche grazie alla vicinanza all’autostrada. Quando, nei primi anni Novanta, Jack Nicklaus fu chiamato a scolpire quei 70 ettari di pianura per creare un percorso degno del suo nome, l’Orso d’Oro non aveva dubbi su ciò che serviva per ottenere un campo in grado di ospitare eventi internazionali. Così i bulldozer hanno spostato non meno di due milioni di metri cubi di terra e ghiaia per formare un capolavoro di cavità, anfiteatri, bunker terrazzati e laghi che avrebbero portato la sua inconfondibile firma. Il risultato è un percorso impegnativo ma non severo, dove i giocatori di ogni livello possono divertirsi grazie ai cinque tee di partenza per ogni buca, da scegliere a seconda dell’abilità, seguendo la regola del “risk-reward” che piace tanto a Nicklaus. Un gioco d’attacco è consigliato per i più esperti, ma chi non vuole rischiare può giocare in difesa. Dettagli tecnici Percorso: 18 buche, Par 72, 6168 metri Architetto: Jack Nicklaus Topografia: piatta con molti ostacoli d’acqua. Caratteristiche distintive: gioco aggressivo, se si vuol perfezionare il proprio handicap. Questo percorso, l’unico progettato da Jack Nicklaus in Italia, è un vero tocco da maestro! Qui il campione ha dato il suo meglio inserendo difficoltà molto variegate: bunker strategici, pericoli d’acqua e green ondulati. C’è tutto. I trucchi in stile scozzese, come i bunker nascosti, sono in perfetto stato. Puro piacere per i golfisti! Commenti dei professionisti Apprezzo molto la mano di Nicklaus come architetto di campi da golf e Le Robinie conferma questo sentimento. È un campo giusto perché bisogna saper mescolare potenza e precisione, stando sempre lontani dai bunker profondi sparsi per tutto il campo. Una vera e propria punizione per i giocatori poco esperti. Le buche 17 e 18, che circondano un grande lago, sono bellissime. La tattica prudente di tenersi lontano dall’acqua è assolutamente da considerare, soprattutto se si difende un buon punteggio.
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La Pinetina Golf Club
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24.10. — green fee per giocatore: Green Fee 18 Holes (10:00)
In una zona – la provincia di Como – già ad alta densità golfistica, nel 1971 è stato inaugurato il Golf Club La Pinetina, su 70 ettari, nell’immenso Parco della Pineta di Appiano Gentile. Il contesto esclusivo, rilassante e tranquillo è costituito da boschi di pini silvestri, betulle, querce e castagni, alcune abitazioni ben nascoste dalla vegetazione, il tutto lontano da strade, rumori e stress della vita quotidiana. Il percorso segue il profilo del terreno, che è piuttosto ondulato e presenta diverse situazioni di gioco. Tra le cime degli alberi si intravedono suggestive viste panoramiche sul Monte Rosa e sulle Prealpi lombarde. Il club ha un forte approccio ecologico: un impianto fotovoltaico installato nel 2010 e un impianto solare termico nel 2013 sono state tappe del lungo percorso di sensibilizzazione e responsabilità del club nei confronti dell’ambiente. Nel corso degli anni, La Pinetina ha aderito al programma Committed to Green, ha ottenuto la certificazione ambientale dalla Golf Environment Organization (GEO) ed è stata riconosciuta dalla Federgolf per il suo impegno nel risparmio energetico. Infine, ha costruito una piscina secondo un progetto di bioarchitettura utilizzando i materiali più avanzati dal punto di vista ecologico. L’ultima delle 18 buche è quella che cambia le carte in tavola. Viene giocata dai dilettanti come un breve par 5 ma, in caso di tornei professionistici, diventa la più difficile dell’intero percorso, un par 4 di 373 metri, quindi molto lungo e per di più in leggera salita, con un fairway che degrada verso destra e il green – disegnato su due livelli molto pronunciati – è protetto da tre bunker. La bella clubhouse che lo affianca offre un gradito rinfresco dopo gli ultimi sforzi. Dettagli tecnici Percorso: 18 buche, Par 71, 5823 metri Architetto: John Harris Topografia: a tratti collinare, pendii ripidi, bosco Caratteristiche particolari: percorso da campionato, le prime 9 buche sono più impegnative Commenti del professionista Precisione, precisione, precisione: le tre parole d’ordine necessarie per affrontare la sfida del percorso de La Pinetina. Non lungo ma delicato e ondulato, questo percorso di 18 buche va affrontato rinunciando alla potenza e alla voglia di rischiare; in particolare, la buca 3, un par 5 molto stretto e lungo, ha rovinato gli score di molti golfisti, anche esperti. Se non giocate lungo ma con precisione, La Pinetina è il campo perfetto per scommettere contro i golfisti che sono orgogliosi della loro potenza.
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Golf Club Villa D'Este
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25.10. — green fee per giocatore: Daily Green Fee (10:00)
Tradizione, eleganza e buon gusto sono di casa al Golf Club Villa D’Este, oggi come ieri, quando nel 1926 gli azionisti del Grand Hotel Villa D'Este di Cernobbio decisero la creazione delle 18 buche in risposta al crescente turismo britannico. A soli 20 minuti dal Lago di Como e in mezzo ai boschi del Montorfano, qui si ha la sensazione che il tempo si sia fermato. Con il suo parquet che profuma di cera, i pannelli lignei del bar e la terrazza da cui godere l'incomparabile vista sul golf e sul paesaggio collinare, la club house racconta i capitoli più belli della storia del golf in Italia: 12 Open d'Italia, tra il 1928 e il 1972, 57 edizioni del campionato internazionale maschile e 39 femminili, per citare solo le più importanti. Percorso: 18 buche, par 69, 5789 metri Architetto: Peter Gannon Topografia: I colpi devono essere precisi e dritti – è meglio portare con sé qualche pallina da golf in più. Molte pendenze rendono il gioco più difficile. Caratteristiche di gioco: Situato ad un'altitudine di quasi 440 metri, il campo offre condizioni di gioco piacevoli anche in piena estate. Il percorso si snoda attraverso bellissimi boschi di pini, castagni e betulle. Villa d'Este è considerato uno dei più difficili percorsi par 69 in Europa ed è una sfida per ogni giocatore. Un percorso affascinante ma anche molto complicato per chi ha poca esperienza e tecnica. I bunker profondi e i green irregolari rendono il gioco insidioso per tutti i giocatori inesperti. Tuttavia, le 18 buche del Golf Club Villa D'Este sono un MUST per tutti i golfisti di passaggio in Lombardia. Su questo campo si è già soddisfatti di poche buche ben giocate, perché il divertimento sta qui nel “sopravvivere” alla sfida.
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Golf Club Carimate
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26.10. — green fee per giocatore: Green Fee 18 Holes (10:00)
A metà strada tra Milano e Como, nel cuore della Brianza e quasi in contemporanea con il vicino “Barlassina Golf Club”, nel 1962 è stato creato un altro ambizioso progetto. Piero Mancinelli progettò il campo, Guido Veneziani e Vico Magistretti firmarono il disegno della club house. Mantenendo come punto di riferimento l'antico castello della nobile famiglia Visconti, nei 60 ettari di terreno boschivo sono stati realizzati 400 villini (nessuno più alto della vegetazione circostante) e un campo da golf. A distanza di oltre 50 anni, il percorso dolcemente ondulato e l'atmosfera del club confermano la loro unicità, grazie alla volontà di stare al passo con i tempi. Il Carimate Golf Club è un club molto vivace, dove i soci si riuniscono come in una seconda casa e i visitatori sono benvenuti. Il percorso si snoda in un patrimonio botanico di diecimila piante ed è stato sviluppato in due diverse fasi: le buche “Higher”, create vicino alla club house, inaugurate nel 1961, e le buche “Lower”, inaugurate tre anni dopo. Una volta seduti intorno al tavolo, al ristorante, date un'occhiata alle sedie rosse in legno e vimini: si tratta di rari pezzi di design, opera di Vico Magistretti, che li ha chiamati come il Club: Carimate. Dettagli tecnici Percorso : 18 buche, Par 72, 5850 metri Architetto : Piero Mancinelli Topografia : pianeggiante con vegetazione molto fitta Caratteristiche speciali: percorso bello, non troppo difficile da giocare, un piacere per l'occhio Commenti dei professionisti Uno splendido e altissimo cedro dell'Atlante rende il gioco sulla Buca 11, un par 5 di oltre 500 metri, estremamente complicato. Posizionato al centro del fairway a circa 100 metri dal green, costringe i giocatori ad essere strategicamente attenti già al secondo colpo: meglio tenere la destra per un ingresso più facile. Una buca d'autore emozionante e indimenticabile.
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Golf Club Barlassina
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27.10. — green fee per giocatore: Green Fee 18 Holes (10:00)
Non appena si mette piede nel Barlassina Golf Club, appare evidente che i fondatori di questo campo nel 1958 volessero creare qualcosa di unico. Nella clubhouse cresce un enorme platano, protetto da una lastra di vetro, e il suo enorme tronco arriva fino al tetto. Ubicato in un'area rurale tra Milano e Como, Il club dispone di oltre 70 ettari di terreno. Essendo uno dei pochi golf club privati rimasti in Italia, Barlassina era molto orgoglioso della propria ‘esclusività, che ha sempre saputo difendere. Ma i tempi sono cambiati ed oggi anche i non soci hanno accesso a questo gioiello lombardo. L'architetto inglese John Morrison, con il supporto di Donald Harrdine, ha adattato ancor meglio il terreno naturalmente collinare all'area circostante. Per gli amanti dei fiori, la primavera è la stagione ideale per giocare sulle 18 buche nel Parco delle Groane: troverete un’esplosione di azalee e oleandri, che fioriscono in ogni sfumatura di rosa immaginabile. L'Oscar per il paesaggio più bello è senza dubbio vinto dal green della buca 9 (un par 3 con 183 metri), completamente circondato da fiori. Barlassina è anche una tappa consigliata per gli amanti del cinema, dato che nel 1960 le sale progettate dallo studio Luigi Viettti furono scelte dal regista Michelangelo Antonionioni per le riprese del film “La Notte”, vincitore di diversi premi, per le scene di ballo con Jeanne Moreau e Marcello Mastroianni. Dettagli tecnici Percorso: 18 buche, par 72, 6135 metri Architetto: Harris, convertito da Morrisson Topografia: dolci colline, foreste, molti bunker Caratteristiche di gioco: pensato per tutti i livelli di gioco Commenti dei professionisti Un club di grande tradizione e un incredibile campo da golf. Le buche sono ognuna più bella dell'altra e sono incorniciate dall'immensa foresta. Degno di nota: il tee shot della buca 10 al riparo della clubhouse, un par 4 difficile con un inevitabile dogleg a sinistra. Qui bisogna posizionare la palla in modo preciso per raggiungere il green con il prossimo tiro. A peggiorare le cose, questo percorso è lungo più di 400 m dai tee posteriori. Una caratteristica speciale che piacerà soprattutto ai giocatori meno forti: non ci sono ostacoli d'acqua in agguato davanti ai green, solo piccoli ruscelli. Il Barlassina è forse l'unico club in Italia dove nella club house ci sono stanze ancora accessibili solo ai soci. Un posto per molti ma non per tutti!
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Golf Club Monticello
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29.10. — green fee per giocatore: Green Fee 18 Holes Weekdays & Week-ends/Bank Holidays (10:00)
Fu alla fine degli anni Sessanta che i fratelli Alessandro e Giuseppe Panza di Biumo decisero di convertire una tenuta agricola di 140 ettari, pochi chilometri a sud di Como, in un campo da golf che avrebbe completato un moderno complesso residenziale immerso nel verde. Facilmente raggiungibile da Milano, Monticello fu creato per essere utilizzato dalle famiglie: un luogo dove adulti e bambini avrebbero potuto praticare attività extra-golfistiche come il bridge, il tennis, il calcio e il nuoto. Con le sue 36 buche – è orgoglioso di essere stato il primo ad averle, nel 1974 – Monticello è una continua evoluzione, affidata a diverse firme – le ultime di Jim Fazio, Baldovino Dassù e Graham Cooke. La clubhouse è invece opera del prestigioso architetto Luigi Caccia Dominioni, un edificio basso dalla forma allungata e sinuosa che reinterpreta in chiave moderna la cascina lombarda. Il percorso rosso – imponente e impegnativo – è stato uno dei luoghi storici dell'Open d'Italia, qui disputato sette volte tra il 1974 e il 1992 e vinto, tra gli altri, dall'americano Billy Casper e dall'australiano Greg Norman. Il percorso blu è più corto – e quindi più accessibile ai giocatori con handicap medio-alti – con le prime 9 buche anteriori pianeggianti e piuttosto aperte e le seconde 9 posteriori più strette e delicate. Dettagli tecnici Percorso: 18+18 buche, Par 72/72, 6055/5842 metri Architetto: Baldovino, Dassù, Graham Cook. Topografia: da piatta a leggermente ondulata, con piccoli green protetti da bunker. Caratteristiche distintive: Il primo lancio è molto importante, quando si gioca il proprio handicap. Il drive deve essere posizionato in modo molto strategico. Commenti dei professionisti Giocare a Monticello è piacevole e divertente. Il percorso rosso, reso più impegnativo, tra gli altri, dal tocco di Baldovino che, qualche anno fa, ha cambiato il disegno di alcuni green, è lungo ma piatto e può essere giocato da giocatori di qualsiasi età e livello di abilità. Le buche 9 e 18 sono davvero spettacolari, in quanto terminano davanti alla clubhouse con un enorme lago che rende più difficili e complicati i tiri di avvicinamento al green.
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Golf Club Varese
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30.10. — green fee per giocatore: Green Fee 18 Holes (10:00)
il golf e Varese sono vecchie conoscenze. Era il 1897 quando le prime 9 buche della città furono disegnate nel parco del Grand Hotel Excelsior, oggi sede degli uffici della prefettura. Dopo un breve trasferimento a nord verso Valganna, nel 1934 il Golf Club Varese trovò la sua collocazione definitiva a Luvinate. Dapprima 9 buche, poi raddoppiate negli anni '50, con panorami che spaziano dal Monte Rosa ai tre laghi – Maggiore, Varese e Monate – e un'immensa ricchezza di alberi secolari, tanto belli da vedere quanto penalizzanti per i golfisti imprecisi. Il percorso è infatti stretto con green piccoli e ben difesi, fairway ondulati in pendenza, spesso molto faticosi – come la buca 18 con una salita micidiale fino al green! Domina su tutto il monastero del XII secolo in cui è stata realizzata la clubhouse. Una sosta qui è un'esperienza unica: attraverserete l'antico chiostro, come facevano le monache benedettine che hanno vissuto qui fino al XV secolo. Oltrepassata l'antica sacrestia, si entra nell'ampio salone del bar e ristorante, decorati con soffitti a cassettoni e pareti rivestite di pannelli di legno con i nomi dei vincitori dei tornei più prestigiosi del club. Ogni buca è completamente diversa dalle altre e raramente ci si trova a giocare con la palla perfettamente in piano. Spesso è saggio rinunciare all'uso di un driver dal tee, per non correre troppi rischi e posizionare la palla nei punti più ampi del fairway con un ferro o un legno 3. Dettagli tecnici Percorso: 18 buche, Par 72, 6054 metri Architetti: Gannon & Blanford Topografia: piuttosto collinoso, ampi fairway, molti doglegs, alberi secolari Caratteristiche distintive: i molti doglegs sono piuttosto impegnativi e richiedono un gioco preciso: un legno 3 o un ferro lungo potrebbero essere d'aiuto. Commenti dei professionisti Il Golf Club Varese entusiasma soprattutto in autunno, quando gli alberi si colorano di rosso, giallo, marrone e verde scuro. Uno spettacolo da non perdere, proprio come il tee shot dalla buca 10 che si affaccia sul lago di Varese, con un panorama davvero mozzafiato. Per gli esteti del golf, un must da non perdere.
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Bogogno Golf Club
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01.11. — green fee per giocatore: Green Fee 18 Holes Hotel Guest BOGOGNO (10:00)
Il Golf Club Bogogno è un importante golf club situato in Piemonte. Il club dispone di due campi da 18 buche ciascuno, per un totale di 36 buche. I due percorsi sono conosciuti come il percorso “Conte” e il percorso “Bonora”. Campo Conte: progettato dal famoso architetto di golf Robert Von Hagge, questo campo offre un’esperienza di gioco impegnativa con uno splendido scenario e un’integrazione armoniosa con la natura circostante. È noto per le sue viste panoramiche e il design strategico che mette alla prova le abilità dei golfisti. Bonora Course: anch’esso progettato da Robert Von Hagge, questo percorso è complementare al Conte e presenta un layout altrettanto impegnativo ed esteticamente impressionante. Si caratterizza per i suoi ampi fairway, i rischi d’acqua e i bunker posizionati strategicamente. È considerato uno dei migliori golf club d’Italia e il suo campo di Bonora si distingue in particolare per essere il secondo campo più antico della regione Piemonte. Questa regione è nota per i suoi paesaggi pittoreschi e per la sua ricca storia golfistica. Oltre ai campi da golf, il club offre una serie di strutture e servizi di alta qualità, tra cui una clubhouse, ristoranti, alloggi e altro ancora, offrendo un’esperienza completa e lussuosa ai suoi visitatori.
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Golf Club Castelconturbia
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02.11. — green fee per giocatore: Green Fee 18 Holes (10:00)
La storia di questo campo a 27 buche è tanto incredibile quanto vera. Questo club è stato fondato 3 volte. Nel 1898 il club fu fondato dal barone Gaspar Voli con il nome di Couturbier Golf Course. Quando negli anni Venti del XIX secolo la tenuta passò di mano, il club fu ribattezzato anche Golf di Conturbia. Negli anni Sessanta il club è stato chiuso, per poi essere riaperto nel 1984 con il nome di Castelconturbia, ancora oggi noto. L'architetto del campo a 3 × 9 buche è Robert Trent Jones Senior. Grazie al suo grande lavoro, l'Italia Open si è tenuta in questo corso nel 1991 e nel 1998. Dal tracciato originale sono rimaste le buche 4 e 5 del percorso giallo. Anche il paesaggio del percorso di 110 ettari con il Monte Rosa sullo sfondo è rimasto invariato. La clubhouse è un'antica casa colonica completamente ristrutturata. I 3 percorsi sono moderatamente lunghi, ma con verdi di prua inclinati e verdi larghi e fulminei che sono tutti difficili. Sul percorso giallo sono spesso presenti i pericoli dell'acqua davanti ai verdi. Particolarmente degno di nota è il buco 4, un dogleg inclinato con un green dell'isola. Sul percorso blu, che è più nel muro, gli ostacoli naturali sono una punizione sufficiente. Il 3, un par 4 con dogleg a destra, è molto stretto. Se volete prendere una scorciatoia qui, potete trovare la vostra palla nel bunker. Il percorso più lungo è il rosso, qui va continuamente su e giù tra il tee e il verde. Per fortuna ci sono pericoli d'acqua solo sulle corsie 8 e 9. Percorso (18 buche-Giallo-Azzurro): Par 72, 5885 metri, rosso Par 36, 3080 metri Architetto: Robert Trent Jones Sr. Topografia: Leggermente collinare con pericoli d'acqua Caratteristiche giocose: Ogni colpo deve essere considerato. La lunghezza non gioca il ruolo principale. Percorso (18 buche Azzurro Rosso): Par 72, 5995 metri Architetto: Robert Trent Jones Sr. I campi giallo e blu formano il campo di chip campione di questo campo da golf. Robert Trent Jones Sr. ha creato un vero capolavoro e metterà alla prova l'adattabilità di tutti i giocatori ai fairway ondulati e ai green estremamente pericolosi e ingannevoli. Qui è importante sapere dove giocare sul green. Se dovete fare un putt in discesa, c'è una grande possibilità di finire la buca con 3 putt. Cos'altro dovreste sapere: Buca 2 del percorso giallo, un par 3 con acqua frontale. Gioca qui sul lato sinistro del green e sulla buca 9 del campo blu: gioca almeno un ferro più in alto per il tiro in salita. La pendenza è più alta di quanto si pensi, altrimenti non si arriva MAI al green!
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Golf Club Des Iles Borromées
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03.11. — green fee per giocatore: Daily Green Fee (10:00)
A 600 metri d’altitudine, è il secondo campo da golf di Stresa dopo il Golf Alpino, ed è immerso in un bosco ricco di specie arboree. Nelle giornate più limpide, chi si attardi sulla buca 18 rimarrà stregato dal panorama che spazia dalla pianura ticinese al Passo del Sempione e alla Svizzera, e si comprende tutti e quattro i laghi – Maggiore, Varese, Monate e Comabbio; con un po’ di fortuna, si riesce a vedere anche lo skyline di Milano. Risalente al 1987, il percorso ha ben poco di artificiale e rivela candidamente le sue sfide: i dislivelli e gli ostacoli non sono stati inseriti ad arte, sono lì da secoli. L’architetto Marco Croze li ha solo valorizzati o adattati in un percorso che riesce a divertire ed a mettere alla prova allo stesso tempo. Il disegno delle buche è estremamente vario e abbastanza ondulato, e questo spesso costringe i giocatori ad adottare una tattica difensiva. I piedi non poggeranno mai perfettamente in piano, e ogni colpo può avere effetti disastrosi sul punteggio: in questo caso, consolatevi con il panorama. Dettagli tecnici Percorso: 18 buche, Par 72, 6122 metri. Architetto: Marco Croze Topografia: collinare, percorso stretto con alcuni ostacoli d’acqua interessanti Caratteristiche distintive: notevole sia per il suo percorso di gioco che per l’ambiente naturale. Il paesaggio è di per sé un valore aggiunto. Commenti dei professionisti : per capire la bellezza e la difficoltà di questo campo da golf, bisogna provarlo: panorami mozzafiato e un layout molto impegnativo e pungente per i golfisti imprecisi
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